Santa Maria di Calanca (GR)Lungo il fiume a RossaConcerto alla cava di gneis Polti ad ArvigoL'albergo ristorante La Cascata, a Rossa

I luoghi del Festival Demenga

Le bellezze della Valle Calanca, nel Grigioni italiano

Ai margini degli assi di transito della A2 / A13, la Calanca è particolarmente attrezzata per un turismo lento e rispettoso dell’ambiente. La Valle è una delle quattro valli del Grigioni italiano. Dall’entrata nei pressi di Grono e per ca. 30 Km fino all’ultimo villagio abitato è tutto un susseguirsi di rocce e cascate.
Un gioiello che merita di essere conosciuto dagli amanti della natura e da chi desidera scoprire la ricchezza di opere d’arte, testimonianze di un passato culturale assai interessante.

Per maggiori informazioni sulla Valle Calanca, le possibilità di soggiorno e le attrazioni:

La Chiesa Parrocchiale
di Santa Maria

Nel 1219 è documentata nell'Atto di fondazione del Capitolo di San Vittore, ma si ritiene esistesse già da secoli. Venne rimaneggiata diverse volte nel corso dei secoli. Il soffitto risale al 1606. Il bellissimo altare ligneo della scuola di Ivo Striegel del 1512 fu venduto nel 1887, cosicché dal 1894 è possibile ammirarlo solo nel coro della Barfüsserkirche di Basilea.

La Chiesa Parrocchiale
di Augio

L’attuale chiesa dei SS. Giuseppe e Antonio da Padova risale al 1784 ed è stata edificata sul luogo di una primitiva cappella, anteriore al 1683.  La chiesa si presenta con una pianta ad unica navata, suddivisa in due campate. Un notevole apporto lo diedero anche gli emigranti, fra i quali Carlo Spadino che per frutto di questa emigrazione importò un po’ di carattere parigino, molto marcato nella Casa Spadino costruita nel XVIII secolo e oggi sede del centro culturale La Cascata.

La cava di gneis della Polti
ad Arvigo

La cava di Arvigo è l’unica realtà industriale della Valle Calanca. La materia prima estratta dalla montagna è il cosiddetto gneis calanchino che viene esportato in buona parte del mondo. È richiesto in modo particolare da architetti e capomastri per le sue qualità statiche e estetiche. Dal materiale estratto si ricavano inoltre anche delle lastre di gneis che si sono fatte apprezzare per la copertura dei tetti in piode.

Per saperne di più sui pregi della Valle Calanca:
Edoardo Agustoni, Guida d’arte della Calanca, Bellinzona 2005

Cartina dei luoghi del Festival